CRITICA RENZI SU Facebook, LICENZIATA DALLA PIAGGIO! COME NELLE DITTATURE PIU’ FEROCI
Questa è una realtà che la classe parassitaria, per quanto potenti siano, non può cancellare dalla mente degli oppressi. Essi non dormono sereni, una lama è sempre sospesa su di loro, un'angoscia occulta è sempre con loro.
Il potere, chi ci comanda, non ha solo insultato o minacciato: ha ucciso... di fatto...perchè portare un Paese alla rovina, aumentare la forbice tra ricchi e poveri, creare precariato, costringere gli imprenditori al suicidio, comprare aerei da guerra invece di costruire asili e ospedali o migliorare i servizi...tutto ciò per noi è da ASSASSINI. La signora si è sfogata con una frase di impulso!!!
I rapporti di classe non possono essere "RIFORMISTI".
Da qui la loro ferocia, che per inverso carica la rabbia dell'altra classe che loro temono e quindi vivono blindati e circondati da una miriade di mercenari.
Costa cara a una lavoratrice una frase minacciosa a margine di una foto della visita del premier Renzi allo stabilimento di Pontedera. Nei guai anche una collega, che ha messo “mi piace” al post
Il fatto risale al 23 aprile scorso, quando il premiere Matteo Renzi si era recato a Pontedera per i 70 anni della Vespa e nell’occasione visitò lo stabilemento in cui è nato lo scooter più famoso del mondo, accompagnato dal presidente degl Gruppo Piaggio Roberto Colaninno. Cosa avrebbe scritto l’operaia? Una frase tipo “Questi andrebbero ammazzati tutti“.
Nessun commento sul “caso” da parte dell’azienda: non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione. Così come le sigle sindacali che assistono la dipendente della Piaggio.
Casi analoghi si erano già verificati in passato in Italia: tra questi l’episodio accaduto tempo fa in provincia di Torino, dove il dipendente di una società di servizi di contact center era stato licenziato dopo essersi sfogato contro i datori di lavoro sul proprio profilo Facebook.
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