Iniziata dieci anni fa, con fredda determinazione, dai ministri Tremonti e Gelmini, la distruzione dell’università pubblica italiana ha proceduto alacremente con tutti i governi susseguitisi fino a Renzi e Gentiloni, ed è ormai largamente compiuta. Dopo aver ripetutamente scritto per cercare di fermare il disastro, insieme con tanti altri colleghi, penso sia necessario trarre alcune conclusioni.
Aspettiamo che un giorno l'Italia si svegli e cominci a sfruttare i finanziamenti privati alla ricerca, invece di aspettarsi sempre che il governo paghi per tutto, risolva tutto, faccia tutto. Non ho mai capito questo fascino perverso degli Italiani per il governo. Il governo non ha mai aiutato nessuno, non ha mai fatto niente, eppure gli Italiani continuano ad aspettarsi che faccia quello che non ha mai fatto. Come diceva Einstein, fare la stessa cosa ed aspettarsi un risultato diverso e' la definizione di pazzia.
L'università italiana si sta suicidando da sola senza bisogno che intervenga qualcuno. Ormai è una casta chiusa, dove il 99% dei posti di docenti/ricercatori è assegnato per meriti di sangue e non per libero concorso. Ben vengano i tagli!
Paolo