Nel resto del mondo i prezzi dei biglietti aerei sono destinati a calare, considerando che in diversi Paesi è in cantiere l'idea di eliminare le tasse aeroportuali. In Italia invece la direzione è esattamente opposta. Già oggi i pezzi che compongono il costo totale di un biglietto sono un puzzle di tasse e balzelli vari: sette euro per ogni dieci. C'è l'imposta per gli imbarchi, scrive il Corriere della sera, le tasse dei Comuni "del sedimena aeroportuale o confinanti con lo stesso", i costi dei cassintegrati delle compagnie, l'Iva. E poi gli aggravi per ogni passaggio della sicurezza: i controlli del passeggero, le verifiche sui bagagli a mano e su quelli nella stiva con il passaggio sotto i raggi X. In tutto questo non va dimenticato il costo vivo del biglietto stesso.
La novità - Se non bastava tutto il contorno, adesso arriva la ciliegina sulla torta di chi acquista un biglietto aereo. Dal 1 gennaio si aggiungeranno 2,5 euro alla "addizionale comunale sui diritti d'imbarco dei passeggeri sugli aerei", con un costo in più per i passeggeri di circa 9 euro per chi parte dagli aeroporti italiani. Peggio va a chi decollerà da Ciampino e Fiumicino che dovrà sborsare 10 euro, visto che viene applicata dal 2010 un'altra "tassa commissariale". La tassa esiste dal 2004, ma all'epoca pesava ai passeggeri per un solo euro. Nel biennio 2005/2007 sono diventati 2,5 euro, passati a 4,5 nel 2008 e 6,5 nel 2012.
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